A tal proposito,ho appena finito di costruire una camera oscura portatile con la quale ho appreso il funzionamento del mio occhio e per il quale vedo il mondo così come lo conosco io.
Per ottenere una camera oscura portatile bisogna procurarsi una scatola di cartone per scarpe senza aperture con coperchio e una volta sezionata(tagliata) a 5 cm dal lato lungo(coperchio compreso) dipingerne gli interni completamente di nero.
Una volta asciugata,si va a ritagliare una finestrella rettangolare sul fondo della parte di scatola più corta e successivamente fissare un foglio di carta da lucido di dimensioni appena maggiori della finestrella8così da "chiudere il buco"). Praticare un secondo foro circolare sul fondo della parte di scatola più grande e applicarci un pezzetto di cartoncino sul quale verrà apportato un secondo foro di dimensioni minori rispetto al primo.Questa riduzione viene chiamata "diaframma".
Si va a ritagliare i contorni della finestrella fino a quando non avrà le giuste misure per entrare comodamente all'interno del secondo pezzo di scatola.
Fissare con un paio di punti di spillatrice una dei pezzi ritaglati alla base della finestrella in modo tale da poter fare scorrere più comodamente la finestrella all'interno della camera oscura.
Come ultimo passaggio va applicata una lente convergente sul diaframma.
Il risultato che segue questo lavoro è appunto una camera oscura
portatile con la quale è possibile capire il primo passaggio di una macchina fotografica:ossia quello di visualizzare un immagine capovolta ed invertita.
Infatti,l'immagine che compare sul foglio di carta lucido è appunto capovolta e invertita,esattamente come vede il nostro occhio;mentre è poi compito del nostro cervello ribaltare e capovolgere l'immagine in modo che ci appaia corretta...lo stesso lavoro che esegue il pentaprisma.
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